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L’equipaggiamento da equitazione

Le attrezzature per il cavaliere e per il cavallo.

Praticare equitazione non prevede necessariamente l’obbligo di investire in un equipaggiamento specifico, in quanto, frequentando un centro equestre, questo è in grado di fornire le attrezzature utili per la strigliatura del cavallo e le componenti necessarie per montare. Vedremo quindi nel dettaglio di quali attrezzature abbiamo bisogno per iniziare a montare a cavallo.

L’equipaggiamento del cavaliere.

L’equipaggiamento equestre usato dal cavaliere è una garanzia indispensabile di comodità e soprattutto la sicurezza mentre ci si trova a cavallo, e si compone di attrezzature molto specifiche.

Esso si compone di alcuni elementi indispensabili, e di altri secondari o specifici per le diverse attività a cavallo.

  • Casco da equitazione: E’ una componente essenziale per garantire la sicurezza del cavaliere. In tutti i maneggi, è obbligatorio indossare il casco. Il suo scopo è quello di proteggere la testa del cavaliere in caso di caduta. Il casco deve rispettare la normativa in vigore (fino al ottobre 2014 era EN1384 ora è in vigore la norma provvisoria VG1 in attesa della nuove norme nel 2016) e, per ritenersi sicuro, deve ovviamente essere della misura giusta.
  • Gilet di protezione: Non è un indumento obbligatorio (ad eccezione dei concorsi completi) ma è un accessorio sempre più diffuso tra i giovani che si avvicinano alle pratiche equestri, ed anche tra quelli più esperti. Ammortizza, in caso di caduta, gli urti su colonna vertebrale e fianchi. Un gilet di protezione deve rispettare la conformità alla norma EN 13158 classe 2, ossia la normativa attualmente in vigore in Europa.
  • Pantaloni da equitazione: Basta montare anche solo per un quarto d’ora al passo per capire quanto sia indispensabile un buon paio di pantaloni da equitazione. La percezione è quella di una immediata sensazione di calore. Al fine di evitare, quindi, che le pieghe provochino fastidiose irritazioni alla pelle, i pantaloni da equitazione devono essere della misura corretta e devono restare aderenti al corpo. Per ridurre al minimo gli effetti dell’attrito tra la gamba e la sella, devono avere rinforzi all’interno del ginocchio (toppe). I componenti devono essere comodi, elastici, resistenti e facili da lavare.
  • Stivali da equitazione: Devono essere abbastanza alti, all’altezza del ginocchio, contrariamente agli stivali classici che arrivano a metà polpaccio. Gli stivali hanno lo scopo di limitare gli effetti dell’attrito tra polpaccio e sella e sono provvisti di un tacco per impedire al piede di attraversare completamente la staffa incastrandosi. Anzichè usare gli stivali si possono anche abbinare un paio di stivaletti a delle ghette ottenendo lo stesso effetto.
  • Sperone: Si tratta di uno strumento utilizzato dai cavalieri per “spronare” il cavallo ad incrementare la velocità. Applicato sopra il tacco dello stivale, può avere varie forme e dimensioni. Lo sperone non è un accessorio puramente decorativo, ad ogni modo non è uno strumento necessario con tutte le cavalcature; un uso improprio può inoltre fiaccare o, addirittura, ferire il cavallo.
  • Guanti: Non sono un accessorio obbligatorio ma sono consigliati per limitare l’effetto del contatto con le redini sulle mani, e per tenere le dita al caldo nei periodi più freddi. Per preservare la sensibilità con le redini, e con il cavallo, i guanti devono essere sottili.
  • Frustino o scudiscio: Si tratta di un segmento di vetroresina o di canna ricoperto di cuoio, tessuto o materiali simili, fornito di un’impugnatura e terminante in un ricciolo costituito da un breve tratto di corda o una linguetta di cuoio. L’impugnatura può avere un’ansa di cuoio per assicurare una presa più sicura.

 

L’equipaggiamento del cavallo.

I finimenti sono sono l’equipaggiamento del cavallo, indossati durante il suo uso come animale domestico. La sella, le staffe, le redini, il morso, la testiera, la capezza, le imbragature, le martingale e i pettorali sono tutti finimenti.

  • Sella: In genere le selle da equitazione si dividono in due categorie principali, le selle inglesi e le selle western, ma esistono anche altre tipologie di sella in base al genere di attività praticata. Tutte le selle si compongono di un’anima rigida interna ad eccezione di alcuni nuovi tipi di selle, chiamate selle “treeless”, che ne sono prive e risultano pertanto flessibili sia in senso antero posteriore che in senso laterale; questa tipologia di sella è utilizzata particolarmente per il trekking e per l’endurance. Un altra tipologia di sella, sempre per le pratiche Endurance e Trekking, composta da un fusto cavo ottenuto tramite stampaggio rotazionale. Questo particolare tipo di sella, oltre ad offrire una corretta distribuzione del peso su tutta la parte della schiena del cavallo, ammortizza e distribuisce il peso durante l’uso. Grazie alla sua particolare forma, permette in ogni utilizzo un giusto passaggio d’aria tra la sella e la schiena del cavallo, consentendo quindi una buona traspirazione sotto la sella. Proprio grazie al fusto cavo, può essere zavorrata nel caso in cui il cavaliere affronti categorie di gare di Endurance dove è previsto un peso minimo obbligatorio per partecipare alla gara, senza per questo cambiare il bilanciamento e la distribuzione del peso della sella stessa. Il sistema di allaccio si compone su quattro punti, consentendo un fissaggio che offre una maggiore stabilità ed una minore pressione sul torace del cavallo.
  • Staffe: Sono gli appoggi per i piedi e sono appese sui fianchi della sella. Sono composte da degli anelli, normalmente in metallo a fondo piatto, pendenti al lato della sella, nei quali il cavaliere può infilare ed appoggiare il piede. Allo stesso tempo, però, le staffe sono pericolose in quanto il piede può incastrarvisi trattenendo il cavaliere nel caso questi venga disarcionato, rischiando pertanto di venire trascinati dal cavallo.
    Particolare di staffe per cavalvare

    Particolare di staffe per cavalvare

    A causa di questo grave e spesso mortale pericolo, sono state sviluppate delle staffe di sicurezza, che hanno una forma tale che il piede del cavaliere può scivolarvi fuori facilmente; alcune tipologie di staffa sono chiuse da un lato con un elastico in gomma, e sono  provviste di agganci di sicurezza per gli staffili, che permettono il distacco degli stessi dalla sella in caso di incidente. Esistono inoltre delle staffe dotate di scaletta, cioè delle staffe composte da due elementi: il primo elemento è la staffa normale, alla quale è agganciato un secondo elemento che si ripiega su di essa, che può essere abbassato per facilitare la salita a cavallo.

  • Redini: Le redini sono composte da strisce di cuoio o da tratti di corda attaccate alle estremità dell’imboccatura, e vengono impugnate dal cavaliere. Le redini sono il mezzo con il quale il cavaliere comunica i comandi direzionali alla testa del cavallo. La trazione sulle redini può essere usata per rallentare o per fermare il cavallo. Gli angoli della bocca del cavallo sono molto sensibili, perciò la trazione sulle redini agendo sull’imboccatura, fa si che questa a sua volta agisca lateralmente sulla testa del cavallo.
  • Imboccatura: Si tratta di un pezzo di metallo posizionato nella bocca del cavallo; talvolta può essere fatto di materiali differenti. Essa viene sistemata in uno spazio esistente dietro i denti anteriori, gli incisivi, e davanti i denti posteriori, quelli masticatori. Questo spazio prende il nome di barra. L’imboccatura fornisce diversi gradi di comunicazione e di controllo con il cavallo, in base alla sua tipologia e conformazione e, nondimeno, all’abilità del cavaliere. Nel gergo, quando si dice che un cavallo “prende il morso fra i denti”, significa in realtà che irrigidisce le labbra e la bocca ignorando quindi i segnali del suo cavaliere.

    vari tipi di redini

    Varie tipologie di redini, in materiale sintetico e/o cuoio

  • Testiere e capezze: Sono attrezzi composti da un insieme di cinghie che avvolgono la testa del cavallo e che sono utilizzate per comunicare con l’animale e per mantenerne il controllo. Le testiere comprendono un’imboccatura collegata alle redini, e sono usate per cavalcare o per guidare un cavallo da traino. Le capezze invece non possiedono l’imboccatura, hanno un uso più generico, e sono in genere fornite di attacchi per condurre il cavallo o per legarlo.
  • Bardatura: Si tratta di un complesso insieme di attrezzi e di cinghie usate per imbragare il cavallo a un carro, a una slitta o a un altro tipo di veicolo. Ci sono diverse tipologie tipi di imbragatura, per quanti sono i tipi di veicoli che possono essere attaccati a un cavallo.
  • Martigala e pettorali: La martingala è una cinghia che impedisce al cavallo il sollevamento la testa fino a evitare il contatto con il morso e di alzare la testa di scatto colpendo il cavaliere in faccia. I pettorali, di vari modelli, sono attrezzature usate per impedire che la sella scivoli all’indietro. Generalmente vengono utilizzati in specialità sportive impegnative, che richiedono andature veloci.

 

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