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Cavalli da corsa, ecco quelli che hanno scritto la storia negli ippodromi

Tutti coloro che sono amante delle corse dei cavalli, sanno perfettamente come ce ne siano alcuni che hanno scritto la storia del mondo dell’ippica. Il comparto degli ippodromi, nonostante stia attraversando un periodo particolarmente difficile, è stato per diversi anni una vera e propria eccellenza italiana.

Se fino a qualche decennio fa nomi del calibro di Varenne oppure di Ribot facevano spesso e volentieri capolino anche nei telegiornali, non c’era italiano che non conoscesse le imprese di questi cavalli che, in effetti, resteranno nella memoria non solo di ogni appassionato di ippica, ma più in generale di sport.

Al giorno d’oggi, l’ippica è diventata uno sport di nicchia, raccogliendo consensi soprattutto tra i giocatori d’azzardo, che sono soliti puntare spesso e volentieri sui casino online sicuri, sfruttando uno dei tanti bonus vantaggiosi che vengono messi a disposizione per chi apre un conto di gioco e scommette sulle corse dei cavalli.

Ci sono alcuni cavalli che sono diventati leggenda non solo per quello che sono stati in grado di fare a livello di prestazioni, ma anche per l’eleganza che li ha sempre contraddistinti nel momento in cui sono scesi in qualsiasi ippodromo.

Nearco, un vero e proprio campione italiano di razza purosangue inglese

Chi non si ricorda di Nearco? Si tratta di un cavallo italiano di razza purosangue inglese, che ha vinto corse su corse di galoppo. Nato nel 1935 e morto nel 1957, si può tranquillamente dire che ha fatto la storia dell’ippica. Per chi non lo sapesse, arriva da una scuderia che ha sfornato un altro campionissimo come Ribot.

Negli anni che vanno dal 1947 al 1949 è riuscito a entrare pure al top della classifica nell’elenco degli stalloni. Tra i suoi vari record che è riuscito a centrare troviamo sicuramente il fatto di rimanere imbattuto per la bellezza di 14 gare. Il ritiro delle corse avvenne nel 1938 e poi venne venduto ad un allevamento del Regno Unito.

È impressionante notare come la sua discendenza sia durata addirittura fino al XXI secolo. Stando a quanto è stato riportato da parte dell’ente statale transalpino France Galop, tutti i cavalli che hanno vinto il Prix de l’Arc de Triomphe dal 1994 fino al 2009 provengono proprio dalla discendenza maschile di Nearco.

Ribot, il più forte di tutti

L’abbiamo nominato prima e non si può non inserire nella top tre dei cavalli da corsa che hanno scritto la storia degli ippodromi, italiani e mondiali. Stiamo parlando di Ribot, quello che si può tranquillamente definire come il cavallo più forte di ogni epoca. Ribot è una sorta di erede naturale di Nearco, non tanto per legami di sangue, quanto più che altro perché arriva sulla scena internazionale proprio dopo il periodo d’oro del primo.

Ribot nasce nel 1952 e muore nel 1972: è figlio di Tenerani, un altro cavallo dall’importante curriculum a livello di corse. L’allevamento di Villa Tesio l’ha portato a diventare un vero e proprio fenomeno. A cavalcarlo, passando alla storia, ci ha pensato il fantino Enrico Camici, che è riuscito a centrare la bellezza di 16 vittorie di file. Tra i suoi trionfi che sono passati alla storia troviamo certamente due Arc de Triomphe e un trofeo delle King George and Queen Elizabeth stakes.

Un altro cavallo che ha fatto la storia degli ippodromi è sicuramente Grundy. Si tratta di un altro fenomeno degli anni Settanta. La sua esplosione, infatti, risale proprio al 1975. Interessante notare come la maestria negli allenamenti da parte di Carlo Villadini e di Carlo D’Alessio ha fatto senz’altro la differenza. Grundy è passato alla storia anche e soprattutto per via del fatto che viene considerato da tutti gli addetti ai lavori il capostipite dei nuovi purosangue. Non ha mai conosciuto la sconfitta e ha vinto ben tre competizioni “classiche”.